L’80% delle persone che mi contatta per la prima volta mi pone questa domanda.
Ed è comprensibile. Quando si cerca aiuto, si desidera avere un’idea del percorso davanti a sé. Quanto durerà? Quanto costerà? Funzionerà davvero?

In questo articolo provo a dare risposta, non con formule rigide, ma con la consapevolezza che ogni storia ha bisogno del suo tempo, del suo spazio e del suo ritmo.

Quando il passato si comporta come se fosse presente

Ci sono esperienze che non passano mai del tutto. Anche quando pensiamo di averle superate “con la testa”, si ripresentano sotto forma di ansia, tensione muscolare, pensieri ripetitivi o comportamenti che sembrano non appartenerci.

Una parola, un odore, una situazione improvvisa… e ci ritroviamo lì, di nuovo, nel cuore di un ricordo che non riusciamo a lasciare andare.
È come se una parte di noi fosse rimasta congelata nel tempo, bloccata nel momento esatto in cui qualcosa ha fatto troppo male.

L’EMDR, acronimo di Eye Movement Desensitization and Reprocessing, nasce proprio per aiutare il cervello e il corpo a completare il lavoro che non ha potuto fare all’epoca: elaborare, dare un senso, tornare a fluire.
Come direbbe Bessel van der Kolk, “non è il ricordo del trauma a ferirci, ma il fatto che continui a vivere nel corpo e nella mente come se stesse ancora accadendo”.

Un metodo che accompagna, non forza

Durante una seduta EMDR, la persona è accompagnata, con rispetto e cura, a rientrare in contatto con il proprio vissuto in un modo nuovo, non minaccioso. Le stimolazioni bilaterali (spesso visive o tattili) aiutano il sistema nervoso a “sbloccare” i canali interrotti dell’elaborazione.

Come spiega Janina Fisher, ciò che non è stato elaborato si comporta come un frammento vivo, scollegato dalla nostra narrazione interiore. L’EMDR ha proprio lo scopo di reintegrare quei pezzi nel flusso della memoria, dando loro finalmente un posto.

Come Maria, che dopo 6 mesi di EMDR ha ricominciato a dormire serena

Maria (nome di fantasia) aveva 42 anni quando ci siamo incontrate per la prima volta. Era una donna forte, con una vita piena, ma con uno sguardo costantemente teso.
“Ho imparato a sopravvivere, ma non vivo davvero”, mi disse.

Aveva alle spalle un’infanzia difficile, una relazione finita in modo traumatico e un lutto improvviso.
Con il tempo, il suo corpo aveva cominciato a parlare al posto suo: insonnia, tensione cronica, crisi di pianto inspiegabili.

Nel percorso con EMDR non ha dovuto raccontare tutto nei minimi dettagli. Ha imparato a “sentire” senza essere sopraffatta, a riavvicinarsi alle sue emozioni in modo graduale, accompagnata.
Dopo circa sei mesi, Maria mi disse una frase che non dimenticherò: “Mi sento come se avessi riaperto le finestre dentro di me. Ora entra aria nuova.”

Ma quanto dura un percorso EMDR?

È una domanda legittima. E la risposta, anche se può sembrare generica, è sincera: dipende.

Dipende dalla natura del trauma, dalla struttura della persona, dal momento della vita in cui ci si trova.
C’è chi trae beneficio in tempi contenuti, soprattutto nei casi di trauma singolo e ben delimitato. E c’è chi ha bisogno di un lavoro più ampio, se si tratta di esperienze precoci, complesse, stratificate nel tempo.

Nel mio studio – ad Asti e Avigliana – ogni percorso viene personalizzato, valutando insieme l’obiettivo, il tempo che serve e le risorse disponibili.
L’EMDR non è una tecnica da applicare, ma una relazione terapeutica che si costruisce, si adatta e si evolve.

E i costi?

Preferisco parlare di valore, non solo economico.
Il valore di dormire di nuovo senza incubi.
Il valore di sentirsi calmi in situazioni che prima scatenavano ansia.
Il valore di riconoscersi allo specchio, senza portare più addosso pesi che non ci appartengono.

Nel primo incontro, valutiamo insieme tempi, modalità e sostenibilità. Il benessere psicologico è un diritto, e ogni passo si costruisce su misura.

L’efficacia dell’EMDR: cosa dice la scienza?

  • ✅ Riconosciuta da OMS e American Psychological Association
  • ✅ Basata su oltre 30 anni di ricerche cliniche
  • ✅ Utilizzata in tutto il mondo per trattare traumi, ansia, disturbi da stress, lutti e dipendenze
  • ✅ Sostenuta da studi neuroscientifici sul funzionamento cerebrale durante la rielaborazione

Ma più delle pubblicazioni scientifiche, è il volto di chi si sblocca, il respiro che torna profondo, la vita che ricomincia a muoversi… a raccontarne l’efficacia vera.

Riepilogo veloce – Hai poco tempo? Ecco i punti chiave

Domanda Risposta 
Quanto dura un percorso EMDR? Varia da persona a persona, secondo il tipo di trauma
È adatto anche a traumi “minori”? Sì, è efficace anche su microtraumi, ansia, lutti, blocchi
Quanto costa? Il costo si definisce insieme, con attenzione e flessibilità
Funziona davvero? Sì, supportato da ricerche cliniche e neurobiologiche
Dove ricevo? In studio ad Asti e Avigliana, anche online
Parlo anche rumeno? Sì, sono psicoterapeuta bilingue romeno-italiano

 

In conclusione: ogni storia ha diritto al suo tempo

L’EMDR non è una terapia “rapida”, ma può essere sorprendentemente efficace.
Non cancella il passato, ma ti aiuta a fare pace con esso. Non ti promette che non ricorderai, ma che potrai ricordare senza più tremare.
È un percorso per chi è pronto a smettere di sopravvivere… e iniziare a vivere davvero.

Il primo passo è fare una domanda. E ogni domanda, se accolta con rispetto, può diventare inizio di trasformazione.