L’infedeltà, spesso percepita come un evento lacerante e intricato, scaturisce da un amalgama di motivazioni e dinamiche psicologiche che meritano uno sguardo attento e multifocale. Esplorare tale fenomeno richiede un viaggio attraverso diverse teorie psicologiche, ponendo l’accento sulle varie sfaccettature del comportamento umano. È fondamentale comprendere che l’infedeltà non è un fenomeno unidimensionale e può avere radici in molteplici fattori intrapersonali e interpersonali.
Teorie evoluzionistiche- Negli anni ’90, eminenti ricercatori come Buss e Schmidt hanno focalizzato la loro attenzione sulle teorie evoluzionistiche, aprendo un dialogo su come i comportamenti sessuali, in particolare l’infedeltà, possano avere radici nell’evoluzione biologica umana. Buss e Schmidt (1993) hanno sottolineato una predisposizione biologica degli uomini a cercare più partner, nel tentativo di massimizzare la propagazione dei propri geni, una strategia che avrebbe avuto un significato evolutivo per la sopravvivenza della specie. Tuttavia, l’applicazione delle teorie evoluzionistiche all’infedeltà contemporanea solleva una serie di questioni etiche e scientifiche. La critica principale riguarda la tendenza della teoria a semplificare eccessivamente la gamma dei comportamenti umani e delle relazioni. I denigratori sottolineano come la biologia non sia l’unico regolatore del comportamento umano e come il contesto socioculturale abbia un ruolo fondamentale nel plasmare e definire i nostri comportamenti e le nostre relazioni. Sebbene la teoria presentata da Buss e Schmidt offra spunti affascinanti, è essenziale approcciarsi a queste interpretazioni con cautela e spirito critico, considerando le molteplici sfaccettature – psicologiche, sociali e culturali – che concorrono nell’arte complessa delle relazioni umane e della fedeltà. Le relazioni umane, e soprattutto le questioni di infedeltà, sono un intrigo di fattori emozionali, biologici e socioculturali che vanno esplorati con una lente multidimensionale.
Teorie psicoanalitiche- Attraverso gli occhi di autori influenti come Sigmund Freud (1922), offrono uno sguardo penetrante nel complicato labirinto dell’infedeltà coniugale, vedendola come una possibile manifestazione di desideri e pulsioni repressi. Freud, con la sua celebre teoria delle pulsioni, ha posto le basi per comprendere come determinate azioni umane, apparentemente insensate o autodistruttive, possano trovare origine nei recessi più oscuri della psiche, svelando un intrico di desideri inconsci e conflitti irrisolti. La teoria suggerisce che l’infedeltà, anziché essere un mero atto di ribellione o insoddisfazione, potrebbe in realtà celare una molteplicità di emozioni represso, quali rabbia, frustrazione o desiderio di vendetta, che trovano espressione attraverso il tradimento. L’adulterio, in questa luce, diventa una via di fuga, un mezzo attraverso il quale si manifesta un disagio interiore o un conflitto irrisolto all’interno della relazione di coppia, senza dover affrontare direttamente la fonte del malessere. Tuttavia, mentre questa prospettiva psicoanalitica offre interessanti spunti, viene spesso criticata per il suo focalizzarsi eccessivamente sull’individuo, a scapito di una visione d’insieme che tenga conto anche del contesto sociale e relazionale nel quale l’individuo è immerso. In ogni caso, l’approccio psicoanalitico ha il merito di sottolineare l’importanza dell’inconscio e delle dinamiche psicologiche personali nell’interpretare comportamenti apparentemente incomprensibili, come l’infedeltà coniugale.
Teoria dell’attaccamento- Elaborata e sviluppata da John Bowlby (1980), getta luce sull’intrinseca connessione tra le esperienze infantili e le dinamiche delle relazioni adulte, postulando che gli stili di attaccamento sviluppatisi durante l’infanzia giocano un ruolo fondamentale nel modellare le interazioni sociali e affettive dell’individuo nel corso della vita. Bowlby evidenzia che, particolarmente, gli stili di attaccamento insicuro, caratterizzati da paura dell’abbandono e ansia in relazione alla vicinanza affettiva, possono influenzare significativamente le relazioni amorose adulte, creando terreno fertile per comportamenti quali l’infedeltà coniugale. L’individuo insicuro, mossi dalla costante paura del rifiuto o dall’ansia di non essere sufficientemente amati, possono cercare costantemente conferme e rassicurazioni, che, quando non trovate all’interno del legame coniugale, possono essere ricercate altrove, sfociando in comportamenti infedeli. La teoria dell’attaccamento non solo offre un quadro per comprendere le radici profonde dell’infedeltà, ma invita anche a una riflessione più ampia sui modi in cui le esperienze precoci modellano il comportamento relazionale e le aspettative nei confronti dei partner. In tal modo, essa sottolinea l’importanza di un intervento preventivo e di un sostegno psicologico focalizzato, che permetta di esplorare e, se necessario, riorganizzare gli schemi di attaccamento, favorendo così la costruzione di relazioni adulte più salutari e soddisfacenti.
Bisogni Insoddisfatti – Come delineato da Glass e Wright (1992), mette in evidenza la natura umana nella ricerca di affetto, apprezzamento e validazione. Se queste esigenze fondamentali non vengono soddisfatte all’interno di una relazione, emerge una crescente insoddisfazione che può portare l’individuo a cercare altrove ciò che sente di non ricevere dal partner. In molte occasioni, l’infedeltà non nasce da una mera attrazione fisica verso un altro individuo, ma piuttosto come una risposta ad un senso pervasivo di negligenza o svalutazione all’interno della relazione primaria. Questo senso di mancanza può manifestarsi in vari modi: una carenza di attenzione, mancanza di apprezzamento per gli sforzi e i sacrifici fatti, o una generale sensazione di essere dati per scontati. Glass e Wright sottolineano come questi sentimenti di insoddisfazione possano spesso passare inosservati o non essere adeguatamente comunicati tra i partner, portando a una spirale di alienazione e distanza. L’individuo potrebbe cercare conferme esterne, desiderando sentirsi di nuovo desiderato, valorizzato e compreso. Questa ricerca esterna diventa, quindi, una sorta di balsamo temporaneo alla ferita dell’insoddisfazione interna. In sintesi, la teoria dei bisogni insoddisfatti sottolinea l’importanza di una comunicazione aperta e onesta all’interno delle relazioni e la necessità di riconoscere e soddisfare le esigenze emotive di entrambi i partner per prevenire potenziali deviazioni affettive.
Fattori socioculturali- L’infedeltà coniugale, intrecciata strettamente con le norme e le pressioni socioculturali, è un fenomeno che Mark et al. (2011) hanno esplorato, evidenziando come il tessuto culturale in cui una relazione è immersa possa influenzare notevolmente le dinamiche e le decisioni dei partner. Il concetto di infedeltà può variare notevolmente da una cultura all’altra, con alcune società che possono percepirla con maggiore severità, mentre altre potrebbero adottare un approccio più permissivo. In certi contesti culturali, le aspettative nei confronti dei ruoli di genere, della sessualità e delle responsabilità coniugali sono fortemente radicate e possono esercitare una pressione significativa sugli individui all’interno di una relazione. In tali contesti, la deviazione dalle norme stabilite può essere vista non solo come un tradimento verso il partner, ma anche come una trasgressione delle norme sociali e culturali. Mark e colleghi sottolineano che la fluidità o rigidità delle norme culturali influenzano le percezioni e i comportamenti individuali all’interno delle relazioni amorose. Ad esempio, in società dove la monogamia è fortemente valorizzata e attesa, l’infedeltà può scatenare una forte condanna sociale. D’altro canto, in culture che promuovono una maggiore libertà sessuale, l’infedeltà potrebbe non essere percepita con altrettanta gravità. Pertanto, comprendere il ruolo delle influenze socioculturali è fondamentale per decifrare le ragioni e le modalità con cui l’infedeltà si manifesta, offrendo uno sguardo penetrante su come norme e aspettative sociali plasmano, e talvolta, costringono, i comportamenti all’interno delle relazioni amorose.
L’infedeltà coniugale, un tema tanto profondo quanto sconvolgente, interpella diversi strati della psiche e del comportamento umano, richiedendo un esame accurato e riflessivo. Indagare le dinamiche che sottendono un tradimento implica un’analisi multilivello, che coinvolge aspetti personali, dinamiche di coppia e fattori socioculturali. La sfida sta non solo nel sondare le azioni manifeste, ma anche nel disvelare e comprendere i sottili strati di emozioni, paure, desideri e aspettative che li guidano.
La terapia, sia di coppia che individuale, si propone come uno spazio sicuro per esplorare questi strati complessi, fornendo un contesto non giudicante e di supporto. Gli interventi terapeutici mirano a offrire una comprensione profonda delle dinamiche e dei pattern comportamentali che conducono all’infedeltà, e a proporre strumenti e strategie per intraprendere un percorso di guarigione e, ove possibile, di riconciliazione.
Attraverso il tortuoso percorso delle emozioni e la complessità delle relazioni umane, la terapia si propone come guida, accompagnando individui e coppie nei loro viaggi interiori, esplorando e comprendendo le decisioni prese e, fondamentalmente, facilitando la scoperta di percorsi alternativi che potrebbero condurre verso relazioni più autentiche e appaganti.